La consapevolezza di essere single e di volerci essere

Perchè ad un certo punto della vita un uomo/donna decide razionalmente di voler restare single?Magari portando con sè una piccola speranza nel cuore, ma comunque cerca di restare single...forse per proteggersi dalle cattiverie del mondo?Dalle crudeltà che possono capitarti non essendoci piu' percorsi di nessun tipo e camminando al buio?Forse perchè ad un certo punto diventi piu' importante tu dell'altro/a?Per difenderti dal male che l'altro/a potrebbe farti?E che non riusciresti piu' a contenere, dopo le tante delusioni avute?

sweetsanae ha scritto:Perchè ad un certo punto della vita un uomo/donna decide razionalmente di voler restare single?Magari portando con sè una piccola speranza nel cuore, ma comunque cerca di restare single...forse per proteggersi dalle cattiverie del mondo?Dalle crudeltà che possono capitarti non essendoci piu' percorsi di nessun tipo e camminando al buio?Forse perchè ad un certo punto diventi piu' importante tu dell'altro/a?Per difenderti dal male che l'altro/a potrebbe farti?E che non riusciresti piu' a contenere, dopo le tante delusioni avute?

Dipende molto chi l'ha detto, a chi l'ha detto, in quali circostanze ecc... Non si può ripsondere così.
Può essere una verità motivata da molteplici argomentazioni o semplicemente una scusa ma sotto sotto, nessuno vuole rimanere single a vita.

su questo sono daccordo con te, ma può esserci la paura che diventa sempre piu' forte, la paura di essere deluso un'altra volta che può bloccarti

Fare il single non è mai stato uno stato civile ma una condizione voluta o spesso subita. Conosco single conclamati e felici che nel tempo ritornano sui loro passi azzerando il loro score di scapoloni per ricominciare una vita, aimè troppo tardi, di fedeli e felici compagni.
Ognuno di noi dovrebbe fare molta autocritica sul perchè si resta single quando questa condizione si subisce. E' un po come trovare un lavoro stabile e qualificato tanto agognato. Inizialmente si cerca il meglio, nessuno vorrebbe fare lavori manuali, poi nel tempo e con le delusioni si cerca di allargare il proprio range di ricerca e si finisce per accettare un qualcosa che poi sebrerebbe un ripiego.
Naturalemente nelle relazioni subentrano fattori emozionali diversi che nel lavoro ma nella sostanza la differenza è sottile.
Altro fattore determiniante: La bellezza. Se carini, abbiamo più scance di non rimanere soli, è inutile negarlo dicendo si ma quello che conta è cosa hai nella testa. Il primo approccio avviene perchè c'è piacere fisico di iniziare una conversazione e di stabilire un contatto con l'altro sesso. Io personalmete ho capito nel tempo e quindi con le delusioni chiamate esperienze, che la vita è fatta di priorità. Tutto nello stesso calderone, per poi estrapolare dallo stesso le cose che potrai ottenere lottando e quelle che invece sono secondarie. Se l'amore non viene è inutile incaponirsi. Concentriamoci su altro, ognuno scegliesse qualcosa. Infine amici non fatevi ammaliare dallo stereotipo culturale e sociale che vogliono propinarci a tutti i costi i tanto amati o odiati media. La vita reale di ognuno di noi è sempre diversa da quella di un ns simile. Non facciamo le pecore che belando. Tracciamo un percorso e seguimolo. Disse qualcuno: Qualsiasi cosa vale la pena di fare, vale la pena di farla bene......

Io non sono convinta che la condizione di single sia una scelta deliberata e definitiva: vi si giunge per casi della vita e ci si permane fintanto che quegli stessi casi non ci conducono ad una nuova persona a cui sentiamo di nuovo la voglia di avvicinarci e di accomunarci.

Chiaro che le delusioni e i fallimenti ci rendono cauti e disillusi, quando non proprio cinici... e ci danno la consapevolezza (saggia) che e' meglio soli che male accompagnati.

Ma e' difficile che quando ritroviamo un'emozione ne fuggiamo a gambe levate: non ci buttiamo a capofitto come magari facevamo a vent'anni, ma un'affacciatina ce la concediamo tutti, no? e poi, se i segnali sono positivi, un po' alla volta troviamo di nuovo la forza e la voglia di rimetterci in gioco... secondo me diventiamo piu' lucidi ed esigenti, tutto qui.

In conclusione, concordo con Massimo: una cosa che val la pena di fare, val ancor piu' la pena di farla bene!

Sono diventata single a 47 anni per volere del mio ex. Dopo l'iniziale depressione e/o tristezza però ho riscoperto il valore della libertà, del poter gestire i miei tempi, i miei spazi e perchè no, anche quello di poter affacciarsi sull'universo maschile per troppo tempo off limits.
E' stato un percorso intrigante e stimolante.
Da un po di tempo mi ritrovo single di nuovo.
Non vorrei sconvolgere la mia vita con una nuova convivenza e con i compromessi inevitabili che ciò comporterebbe. Sto bene con me stessa....però mi piacerebbe avere un compagno, anche part time, per condividere emozioni, coccole, chiacchiere, viaggi, libri...per condividere cose belle insomma .

PS: Peccato che tra gli "aspiranti amorosi " non è che devo distribuire i numeri per fare la fila avanti la mia porta.

quoto pienamente Bluecat ..non ho mai deciso razionalmente di restare single..l'essere single è una condizione momentanea tra un innamoramento e l'altro...e' fondamentale la capacita' di saper esser soli ma e' fuori di ogni dubbio che si brama sempre l'amore..ovvio che dopo esperienze finite male o irrisolte si ha timore di rimettersi in gioco,anzi di rimettere in gioco i sentimenti ma laddove c'e la sensazione che potrebbe aprirsi un nuovo percorso a due, la possibilita' di condividere il bello e il brutto di questo permanere sulla terra..che fai ? rinunci? in nome di cosa? la vita e' adesso..bisogna vivere tutto ciò che ci va di vivere..tutto ciò che ci fa star bene, fosse anche per un attimo, e se ricadiamo.. se si sbatte di nuovo contro il muro..fa nulla..l'importante e' rialzarsi dalle delusioni...e dopo un po' di tempo accadrà inevitabilmente.......

Vi racconto una storia.
Un uomo a 35 anni incontrò una donna e la relazione (semi-convivenza) durò 12 anni, poi finì tra forti incomprensioni, nonostante l'amasse tanto. Da allora non ha fatto che cambiare, per sua scelta, le donne perchè era covinto che niente potesse durare e quindi tanto valeva prendersi solo il meglio nei primi mesi di una relazione ma non le faceva mai durare oltre i 6 mesi, dopodiche le lasciava ,anche se la relazione funzionava.
Ora ha 57 anni, l'ultima donna avuta fu 5 anni fa.
Di recente l'ho incontrato e gli ho chiesto, tra l'altro, come stava a donne e lui mi risponde che non ha intenzione di avviare una storia se non vi è un minimo di prospettiva, perchè dopo una certa età fare il palyboy è ridicolo!
Grande fu il mio stupore a sentire ciò che mi diceva, cmq aveva finalmente riconosciuto l'importanza di investire di più in una storia per poter avere un futuro in due.
Ma adesso forse è tardi, se aveva in passato incontrato una donna valida, lui però non aveva creduto in lei e nella relazione. Adesso è molto esigente, so com'è fatto, ha alcune qualità (colto, brillante conversatore, ironico) ma molti difetti (tirchio, pantofolaio con la donna ma viaggiatore con amici, pignolo, razionalissimo) ... è il caso che te lo presenti Agika?

NOOOOOOO!
Grazie Gabry!
Tardona e un tantino frustratella al livello sessuale passi, ma cretina e masochista no!