News from Africa....
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MaryRead
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Re: News from Africa....
Mary....senti ma che possiamo fare noi con i nostri piccoli problemucci per tendere una mano a sta povera gente?
Io lascerei pure tutto e tutti qui, anche perchè non è che abbia poi tanto, per dare sostegno ai bambini orfani, alle madri disperate....sai mi è sempre balenata l'idea di fare qualcosa.....ma penso che solo con i buoni propositi si fa poco.
Vediamo di unire le forze estendendo la cosa ai tanti animi sensibili e poi agiamo....e va fa'nculo l'ONU e le istituzioni...che ne pensi?
Io lascerei pure tutto e tutti qui, anche perchè non è che abbia poi tanto, per dare sostegno ai bambini orfani, alle madri disperate....sai mi è sempre balenata l'idea di fare qualcosa.....ma penso che solo con i buoni propositi si fa poco.
Vediamo di unire le forze estendendo la cosa ai tanti animi sensibili e poi agiamo....e va fa'nculo l'ONU e le istituzioni...che ne pensi?
Massimo-
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Re: News from Africa....
Massimo ha scritto:Mary....senti ma che possiamo fare noi con i nostri piccoli problemucci per tendere una mano a sta povera gente?
Io lascerei pure tutto e tutti qui, anche perchè non è che abbia poi tanto, per dare sostegno ai bambini orfani, alle madri disperate....sai mi è sempre balenata l'idea di fare qualcosa.....ma penso che solo con i buoni propositi si fa poco.
Vediamo di unire le forze estendendo la cosa ai tanti animi sensibili e poi agiamo....e va fa'nculo l'ONU e le istituzioni...che ne pensi?
Caro Massimo, io penso che le problematiche siano complesse ma che tutti insieme si possa fare molto:
* in primo luogo c'è l'informazione
ma se nessuno ci fa sapere cosa succede e i telegiornali continuano
(a reti unificate, perchè è la stessa schifezza!)
a dire che le notizie importanti riguardano l'ultimo testimone scovato per Amanda Fox... ma che cazzo!
*in secondo luogo dare una mano alle organizzazioni non governative che sono sul POSTO e sanno come stanno le cose
* in terzo luogo (last but not least) PRETENDERE che le forze di PACE siano FORZE DI PACE
Sono state create per quello, ora cosa sono???
Io spesso mi sento sola e impotente ma anche "sentire un'altra voce" mi fa sperare ..grazie!
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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UNA PICCOLA COSA CHE SI PUO' FARE
La posto qui ...
dove mi piacerebbe che vi fossere anche altre "piccole idee" che ci diano il senso della partecipazione:
Perchè Medici Senza Frontiere sono là
Mondi Al Limite
9 scrittori per Medici Senza Frontiere
Il libro verrà presentato ilo 19 novembre alle ore 18 a Torino nel corso di un incontro tra l'autore Paolo Giordano e il giornalista Mimmo Candito che di terrà presso Il Circolo dei Lettori,
Il progetto
"Questo libro arriva dopo 37 anni di storia di Medici Senza Frontiere, 37 anni di azione medica umanitaria che fin dall'inizio abbiamo scelto di far raccontare, a volte denunciare, sempre da testimoni piuttosto che da testimonials. Il testimone è qualcuno che parla sempre in prima persona, che mette in gioco la propria sensibilità e le proprie emozioni, il testimonial al contrario propone una lezione altrui. E pertanto abbiamo ritenuto che i migliori testimoni di quello che facciamo, di quello che vediamo, fossimo noi stessi o i nostri pazienti. Tanto è vero che finora accanto a memorie, documenti, dossier, comunicati, la parte migliore della produzione scritta di MSF sono state le raccolte delle lettere personali degli operatori espatriati ai quattro angoli del mondo. Un mondo notoriamente del tutto privo di angoli.
Ma se giunti alla nostra età matura, per una volta avessimo osato di più? Se avessimo cercato di condividere l'esperienza ricorrendo ad un diverso genere di testimonianza? L'attenzione dell'editore e la generosa disponibilità degli autori a cui ci siamo rivolti, ha permesso di centrare l'obiettivo di lasciarci narrare, e per la prima volta al mondo a questo modo, proprio in italiano"
Konstantinos Moschochoritis
Direttore generale di MSF Italia.
Il libro
Dalla Thailandia alla Cambogia, dalla Somalia alla Repubblica Democratica del Congo, dal Brasile alla Colombia, dal Pakistan all'Italia, nove scrittori italiani (Alessandro Baricco, Stefano Benni, Gianrico Carofiglio, Mauro Covacich, Sandrone Dazieri, Silvia Di Natale, Paolo Giordano, Antonio Pascale, Domenico Starnone) raccontano la realtà di alcune aree, in cui Medici Senza Frontiere opera, per sensibilizzare un largo pubblico sui temi della violenza urbana, della prostituzione, delle guerre, delle malattie e di tutte quelle crisi dimenticate che colpiscono le popolazioni indifese. Il volume offre un affresco di ritratti, storie, realtà dure e drammatiche dipinto in maniera agile e "leggera" dalla variegata sensibilità degli scrittori, per la prima volta a contatto con situazioni al limite. Situazioni che cattureranno e coinvolgeranno il lettore nella complessità di quelle crisi invisibili che affliggono il cosiddetto Sud del mondo. L'opera, edita da Feltrinelli, è corredata dai disegni di Emilio Giannelli.
Anche comprarlo, leggerlo, farlo comprare, invitare a leggerlo potrà servire
Una piccola cosa...
dove mi piacerebbe che vi fossere anche altre "piccole idee" che ci diano il senso della partecipazione:
Perchè Medici Senza Frontiere sono là
Mondi Al Limite
9 scrittori per Medici Senza Frontiere
Il libro verrà presentato ilo 19 novembre alle ore 18 a Torino nel corso di un incontro tra l'autore Paolo Giordano e il giornalista Mimmo Candito che di terrà presso Il Circolo dei Lettori,
Il progetto
"Questo libro arriva dopo 37 anni di storia di Medici Senza Frontiere, 37 anni di azione medica umanitaria che fin dall'inizio abbiamo scelto di far raccontare, a volte denunciare, sempre da testimoni piuttosto che da testimonials. Il testimone è qualcuno che parla sempre in prima persona, che mette in gioco la propria sensibilità e le proprie emozioni, il testimonial al contrario propone una lezione altrui. E pertanto abbiamo ritenuto che i migliori testimoni di quello che facciamo, di quello che vediamo, fossimo noi stessi o i nostri pazienti. Tanto è vero che finora accanto a memorie, documenti, dossier, comunicati, la parte migliore della produzione scritta di MSF sono state le raccolte delle lettere personali degli operatori espatriati ai quattro angoli del mondo. Un mondo notoriamente del tutto privo di angoli.
Ma se giunti alla nostra età matura, per una volta avessimo osato di più? Se avessimo cercato di condividere l'esperienza ricorrendo ad un diverso genere di testimonianza? L'attenzione dell'editore e la generosa disponibilità degli autori a cui ci siamo rivolti, ha permesso di centrare l'obiettivo di lasciarci narrare, e per la prima volta al mondo a questo modo, proprio in italiano"
Konstantinos Moschochoritis
Direttore generale di MSF Italia.
Il libro
Dalla Thailandia alla Cambogia, dalla Somalia alla Repubblica Democratica del Congo, dal Brasile alla Colombia, dal Pakistan all'Italia, nove scrittori italiani (Alessandro Baricco, Stefano Benni, Gianrico Carofiglio, Mauro Covacich, Sandrone Dazieri, Silvia Di Natale, Paolo Giordano, Antonio Pascale, Domenico Starnone) raccontano la realtà di alcune aree, in cui Medici Senza Frontiere opera, per sensibilizzare un largo pubblico sui temi della violenza urbana, della prostituzione, delle guerre, delle malattie e di tutte quelle crisi dimenticate che colpiscono le popolazioni indifese. Il volume offre un affresco di ritratti, storie, realtà dure e drammatiche dipinto in maniera agile e "leggera" dalla variegata sensibilità degli scrittori, per la prima volta a contatto con situazioni al limite. Situazioni che cattureranno e coinvolgeranno il lettore nella complessità di quelle crisi invisibili che affliggono il cosiddetto Sud del mondo. L'opera, edita da Feltrinelli, è corredata dai disegni di Emilio Giannelli.
Anche comprarlo, leggerlo, farlo comprare, invitare a leggerlo potrà servire
Una piccola cosa...
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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Re: News from Africa....
credo che lo comprerò..............
Massimo-
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Re: News from Africa....
lo comprero'... ho spesso pensato di andare con loro..ma non ne ho avuto ancora il coraggio...chissa' :ciao:
candy_candy- Pirata da oltre un anno
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Sempre per cercare di capire ...
Intervista a monsignor Willy Ngumbi, vescovo di Kindu, R.D.Congo
Scavano a mani nude nel fango. Poi, con i sacchi in spalla, a piedi attraversano la giungla tropicale per rivendere ai compratori locali la sabbia nera. Sono i cercatori di coltan, la risorsa più preziosa del Congo.
Un affare enorme che serve ad alimentare la guerriglia sul confine orientale del Paese e che oggi rischia (questo è stato detto a giugno ...ora è realtà)
di destabilizzare la fragile repubblica uscita solo due anni fa da una lunga guerra civile sostenuta dagli eserciti dei potenti vicini.
A denunciare la «condizione miserabile» degli scavatori congolesi è monsignor Willy Ngumbi, .......
....., molti agricoltori hanno abbandonato i campi e si sono trasferiti ancora più ad oriente nelle miniere a cielo aperto di coltan.
[b]L’esodo è cominciato alcuni anni fa quando il tantalio che si estrae da questo minerale dal colore nero, è diventata una materia prima indispensabile per l’industria dell’elettronica.
«Uomini, donne e bambini lavorano in condizioni disumane - racconta -. Molti muoiono sepolti vivi dagli smottamenti provocati da cunicoli che loro stessi hanno scavato nel fianco delle colline».
«Ma la cosa peggiore - aggiunge il vescovo - è che il sudore della loro fronte serve ad arricchire i signori della guerra». Non appena, infatti, il prezzo del coltan è salito alle stelle - superando addirittura quello dell’oro di cui il Congo è anche ricchissimo - i ribelli del “Rassemblement Congolais pour la Democratie” che controllano il territorio con la complicità dell’esercito ruandese, hanno fiutato l’affare ed imposto il monopolio alle esportazioni.
Oggi gli scavatori vendono per pochi dollari l’oro nero ai compratori locali a loro volta costretti a venderlo a società minerarie controllate direttamente dal Rassemblement congolese. Questo sistema, introdotto dal regime, ufficialmente, per combattere le frodi, serve invece per alimentare la guerriglia.
«E’ l’eterna maledizione del mio Paese – spiega monsignor Ngumbi –. Una terra straordinariamente ricca di foreste, minerali, giacimenti petroliferi, ma che non riesce a dare da mangiare al suo popolo perché lo stato è assente.
Non posso, però, tacere le responsabilità delle potenze occidentali – sottolinea il vescovo-.
Il coltan è impiegato per costruire cellulari, computer che si producono in Occidente.
Sono le aziende occidentali ad ordinare direttamente ai mediatori locali le estrazioni, al di fuori dei canali regolari, per risparmiare sui costi. Per questo mi auguro che la Comunità internazionale fermi questi traffici illegali».
La comunità internazionale non riesce (?????) nemmeno a fermare il genocidio in corso ....
Scavano a mani nude nel fango. Poi, con i sacchi in spalla, a piedi attraversano la giungla tropicale per rivendere ai compratori locali la sabbia nera. Sono i cercatori di coltan, la risorsa più preziosa del Congo.
Un affare enorme che serve ad alimentare la guerriglia sul confine orientale del Paese e che oggi rischia (questo è stato detto a giugno ...ora è realtà)
di destabilizzare la fragile repubblica uscita solo due anni fa da una lunga guerra civile sostenuta dagli eserciti dei potenti vicini.
A denunciare la «condizione miserabile» degli scavatori congolesi è monsignor Willy Ngumbi, .......
....., molti agricoltori hanno abbandonato i campi e si sono trasferiti ancora più ad oriente nelle miniere a cielo aperto di coltan.
[b]L’esodo è cominciato alcuni anni fa quando il tantalio che si estrae da questo minerale dal colore nero, è diventata una materia prima indispensabile per l’industria dell’elettronica.
«Uomini, donne e bambini lavorano in condizioni disumane - racconta -. Molti muoiono sepolti vivi dagli smottamenti provocati da cunicoli che loro stessi hanno scavato nel fianco delle colline».
«Ma la cosa peggiore - aggiunge il vescovo - è che il sudore della loro fronte serve ad arricchire i signori della guerra». Non appena, infatti, il prezzo del coltan è salito alle stelle - superando addirittura quello dell’oro di cui il Congo è anche ricchissimo - i ribelli del “Rassemblement Congolais pour la Democratie” che controllano il territorio con la complicità dell’esercito ruandese, hanno fiutato l’affare ed imposto il monopolio alle esportazioni.
Oggi gli scavatori vendono per pochi dollari l’oro nero ai compratori locali a loro volta costretti a venderlo a società minerarie controllate direttamente dal Rassemblement congolese. Questo sistema, introdotto dal regime, ufficialmente, per combattere le frodi, serve invece per alimentare la guerriglia.
«E’ l’eterna maledizione del mio Paese – spiega monsignor Ngumbi –. Una terra straordinariamente ricca di foreste, minerali, giacimenti petroliferi, ma che non riesce a dare da mangiare al suo popolo perché lo stato è assente.
Non posso, però, tacere le responsabilità delle potenze occidentali – sottolinea il vescovo-.
Il coltan è impiegato per costruire cellulari, computer che si producono in Occidente.
Sono le aziende occidentali ad ordinare direttamente ai mediatori locali le estrazioni, al di fuori dei canali regolari, per risparmiare sui costi. Per questo mi auguro che la Comunità internazionale fermi questi traffici illegali».
La comunità internazionale non riesce (?????) nemmeno a fermare il genocidio in corso ....
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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Re: News from Africa....
Da segnalare una cosa "positiva" :
L'intervista che il tg2 ha trsmesso del direttore della Caritas che ha fatto un attacco violento alle forze "di pace" dell'ONU e denuciato che questo genocidio "silenzioso" è fatto di violenze sessuali a donne e bambini ..alla mancanza d'acqua potabile.. all'inizio della diffusione del colera ....
Non era ancora disponibile sul sito.... peccato!
L'intervista che il tg2 ha trsmesso del direttore della Caritas che ha fatto un attacco violento alle forze "di pace" dell'ONU e denuciato che questo genocidio "silenzioso" è fatto di violenze sessuali a donne e bambini ..alla mancanza d'acqua potabile.. all'inizio della diffusione del colera ....
Non era ancora disponibile sul sito.... peccato!
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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Re: News from Africa....
http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4995/GP/14#gallery
Foto dal Congo a cura dell'UNICEF
Le guardavo mentre ascoltavo ancora Fossati ...
è molto "bello" e ... "vicino" il video che accompagna questa splendida canzone.
MIO FRATELLO CHE GUARDI IL MARE
http://it.youtube.com/watch?v=mNwEEaYeomY&feature=related
Foto dal Congo a cura dell'UNICEF
Le guardavo mentre ascoltavo ancora Fossati ...
è molto "bello" e ... "vicino" il video che accompagna questa splendida canzone.
MIO FRATELLO CHE GUARDI IL MARE
http://it.youtube.com/watch?v=mNwEEaYeomY&feature=related
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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Re: News from Africa....
Nella tragedia vi sono tante storie .....
Una è questa..... che ha almeno un lieto fine!
REP. CONGO: OPERAZIONE CHIRURGICA SALVA VITA CON ISTRUZIONI SMS DA LONDRA
Londra, 3 dic. (Adnkronos) -
Un medico britannico ha eseguito una complicata e rara operazione nella Repubblica democratica del Congo grazie a istruzioni via via mandate per sms da un collega che si trovava a Londra.
La storia, raccontata oggi dai media britannici, ha avuto un lieto fine: il paziente, un sedicenne che rischiava di morire di cancrena dopo che una granata gli aveva distrutto il braccio sinistro, si e' pienamente ripreso dall'operazione effettuata in ottobre. David Nott, 52 anni, un chirurgo vascolare che lavora un mese l'anno per Medecins sans frontieres, ha trovato il ragazzo morente nella citta' di Rutshuru.
L'adolescente era stato ferito durante gli scontri fra ribelli e truppe governative.
Il medico si e' reso conto che l'unico modo per salvarlo era un'amputazione molto estesa, che comprendeva la rimozione anche della clavicola e della scapola. Simili interventi vengono realizzati non piu' di dieci volte l'anno in Gran Bretagna, con il supporto di una unita' di terapia intensiva.
A Rutshuru, il medico aveva a disposizione solo una rudimentale sala operatoria e una pinta di sangue per le trasfusioni. Nott non aveva mai effettuato un'operazione del genere, ma si e' rivolto ad un collega che lo ha guidato via sms per tutto l'intervento.
"Ho respirato a fondo e seguito le istruzioni alla lettera. Sapevo esattamente cosa voleva dire il mio collega perche' abbiamo operato assieme varie volte", ha raccontato il chirurgo.
Tornato in patria, il medico si e' detto "veramente felice" di aver poi potuto vedere il volto del suo paziente guarito sul sito di Msf.
Una è questa..... che ha almeno un lieto fine!
REP. CONGO: OPERAZIONE CHIRURGICA SALVA VITA CON ISTRUZIONI SMS DA LONDRA
Londra, 3 dic. (Adnkronos) -
Un medico britannico ha eseguito una complicata e rara operazione nella Repubblica democratica del Congo grazie a istruzioni via via mandate per sms da un collega che si trovava a Londra.
La storia, raccontata oggi dai media britannici, ha avuto un lieto fine: il paziente, un sedicenne che rischiava di morire di cancrena dopo che una granata gli aveva distrutto il braccio sinistro, si e' pienamente ripreso dall'operazione effettuata in ottobre. David Nott, 52 anni, un chirurgo vascolare che lavora un mese l'anno per Medecins sans frontieres, ha trovato il ragazzo morente nella citta' di Rutshuru.
L'adolescente era stato ferito durante gli scontri fra ribelli e truppe governative.
Il medico si e' reso conto che l'unico modo per salvarlo era un'amputazione molto estesa, che comprendeva la rimozione anche della clavicola e della scapola. Simili interventi vengono realizzati non piu' di dieci volte l'anno in Gran Bretagna, con il supporto di una unita' di terapia intensiva.
A Rutshuru, il medico aveva a disposizione solo una rudimentale sala operatoria e una pinta di sangue per le trasfusioni. Nott non aveva mai effettuato un'operazione del genere, ma si e' rivolto ad un collega che lo ha guidato via sms per tutto l'intervento.
"Ho respirato a fondo e seguito le istruzioni alla lettera. Sapevo esattamente cosa voleva dire il mio collega perche' abbiamo operato assieme varie volte", ha raccontato il chirurgo.
Tornato in patria, il medico si e' detto "veramente felice" di aver poi potuto vedere il volto del suo paziente guarito sul sito di Msf.
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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Firmiamo l'appello di VITA!
L'appello di Vita: l'indifferenza significa collusione
La società civile italiana scende in campo per difendere le popolazioni civili del Congo. Nel Paese africano, in particolare nella zona del Nord Kivu, ormai da settimane si sta consumando una tragedia umanitaria che rischia di trasformasi in una nuova ecatombe come quella che esplose il 2 agosto 1998 e che in dieci anni ha causato oltre 3,5 milioni di morti.
Le notizie che arrivano attraverso i cooperanti impegni sul posti e
i vescovi cattolici congolesi parlano già ora di genocidio silenzioso.
L’appello lanciato da pochi giorni sotto il titolo “Non si può più stare a guardare”
ha già raccolto l’adesione dei leader delle maggiori associazioni e ong italiane
(fra cui Amnesty, Associazione ong italiane, Avsi, WWF)
e di politici di entrambi gli schieramenti. In tutto un centinaio di adesioni.
Per chi volesse sostenere l’iniziativa è sufficiente inviare una mail all’indirizzo:
vita@vita.it, specificando nell’oggetto “Appello Congo”
La società civile italiana scende in campo per difendere le popolazioni civili del Congo. Nel Paese africano, in particolare nella zona del Nord Kivu, ormai da settimane si sta consumando una tragedia umanitaria che rischia di trasformasi in una nuova ecatombe come quella che esplose il 2 agosto 1998 e che in dieci anni ha causato oltre 3,5 milioni di morti.
Le notizie che arrivano attraverso i cooperanti impegni sul posti e
i vescovi cattolici congolesi parlano già ora di genocidio silenzioso.
L’appello lanciato da pochi giorni sotto il titolo “Non si può più stare a guardare”
ha già raccolto l’adesione dei leader delle maggiori associazioni e ong italiane
(fra cui Amnesty, Associazione ong italiane, Avsi, WWF)
e di politici di entrambi gli schieramenti. In tutto un centinaio di adesioni.
Per chi volesse sostenere l’iniziativa è sufficiente inviare una mail all’indirizzo:
vita@vita.it, specificando nell’oggetto “Appello Congo”
Io ho firmato ..... non è molto ma ...
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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Re: News from Africa....
MaryRead ha scritto:L'appello di Vita: l'indifferenza significa collusione
La società civile italiana scende in campo per difendere le popolazioni civili del Congo. Nel Paese africano, in particolare nella zona del Nord Kivu, ormai da settimane si sta consumando una tragedia umanitaria che rischia di trasformasi in una nuova ecatombe come quella che esplose il 2 agosto 1998 e che in dieci anni ha causato oltre 3,5 milioni di morti.
Le notizie che arrivano attraverso i cooperanti impegni sul posti e
i vescovi cattolici congolesi parlano già ora di genocidio silenzioso.
L’appello lanciato da pochi giorni sotto il titolo “Non si può più stare a guardare”
ha già raccolto l’adesione dei leader delle maggiori associazioni e ong italiane
(fra cui Amnesty, Associazione ong italiane, Avsi, WWF)
e di politici di entrambi gli schieramenti. In tutto un centinaio di adesioni.
Per chi volesse sostenere l’iniziativa è sufficiente inviare una mail all’indirizzo:
vita@vita.it, specificando nell’oggetto “Appello Congo”Io ho firmato ..... non è molto ma ...
Up -per chi vuole firmare!
MaryRead- Pirata da oltre un anno
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