l'impegno
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l'impegno
l'impegno
l'impegno dovrebbe essere darsi, sacrificare una parte di noi, dovrebbe essere volere , partecipazione per raggiungere un obbiettivo
, perche' spesso lo viviamo come un dovere?
chi di voi vive l'impegno come partecipazione e chi lo vive come dovere?
conosciamoci un po' meglio
ciao
l'impegno dovrebbe essere darsi, sacrificare una parte di noi, dovrebbe essere volere , partecipazione per raggiungere un obbiettivo
, perche' spesso lo viviamo come un dovere?
chi di voi vive l'impegno come partecipazione e chi lo vive come dovere?
conosciamoci un po' meglio
ciao
lester- Pirata da oltre un anno
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Numero di messaggi : 1383
Età : 66
Data d'iscrizione : 21.03.08
Re: l'impegno
Argomento complesso caro Abraxas, m molto azzeccato.
Credo che la differenza sta nelle gratificazioni...
Se un impegno mi gratifica (per esempio il lavoro) non lo sento come un dovere. Cioè sento come un dovere però non gravoso perchè so che alla fine c'è la ricompensa. Ricompensa intesa non come soldi (insegnante sono!) ma un strano benessere che si sente dopo un lavoro ben fatto.
L'impegno per la casa invece vivo male. Un dovere noioso, poco gratificante e poco incisivo tanto il giorno ci siamo da capo....
Non mi piace invece l'espressione del sacrificio.... Mi fanno orrore le madri che dicono ai figli: mi sono sacrificata per te! Il sorriso di un cucciolo d'uomo ripaga notti insonni immediatamente....non a casa - chi ha avuto dei figli lo sa bene - durante il periodo iniziale eravamo capaci di fare davvero cose incredibili per i nostri figli. Che era per noi stessi, per il nostro benessere, per la nostra felicità.
Ciò che ci sembrava normale e naturale nella noistra fase di "mamme con bimbi piccoli" diventa invcece sacrificio (cioè dovere oneroso e poco gratificante) quando i figli diventano grandi. Perchè non si tratta più di una necessità biologica ma di un compito imposto da figli viziati (viziati da noi...) o da un immaginario collettivo della società che non accetta che il senso della maternità ad un certo punto finisce o almeno fortemente indebolisce....
Forse mi sono persa nei pensieri, ci sarebbe da scrivere romanzi sul argomento...
Credo che la differenza sta nelle gratificazioni...
Se un impegno mi gratifica (per esempio il lavoro) non lo sento come un dovere. Cioè sento come un dovere però non gravoso perchè so che alla fine c'è la ricompensa. Ricompensa intesa non come soldi (insegnante sono!) ma un strano benessere che si sente dopo un lavoro ben fatto.
L'impegno per la casa invece vivo male. Un dovere noioso, poco gratificante e poco incisivo tanto il giorno ci siamo da capo....
Non mi piace invece l'espressione del sacrificio.... Mi fanno orrore le madri che dicono ai figli: mi sono sacrificata per te! Il sorriso di un cucciolo d'uomo ripaga notti insonni immediatamente....non a casa - chi ha avuto dei figli lo sa bene - durante il periodo iniziale eravamo capaci di fare davvero cose incredibili per i nostri figli. Che era per noi stessi, per il nostro benessere, per la nostra felicità.
Ciò che ci sembrava normale e naturale nella noistra fase di "mamme con bimbi piccoli" diventa invcece sacrificio (cioè dovere oneroso e poco gratificante) quando i figli diventano grandi. Perchè non si tratta più di una necessità biologica ma di un compito imposto da figli viziati (viziati da noi...) o da un immaginario collettivo della società che non accetta che il senso della maternità ad un certo punto finisce o almeno fortemente indebolisce....
Forse mi sono persa nei pensieri, ci sarebbe da scrivere romanzi sul argomento...
Agika-
Numero di messaggi : 1185
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Data d'iscrizione : 21.03.08
Re: l'impegno
come dice ns prof dire sacrificarsi x i figli equivale a ricattarli
cerca di togliere questa parola dal tuo dire , quando parli con loro, non ottieni nulla, crei solo sensi di colpa
x mantenere buone relazioni con tutti figli compresi, mai iniziare un discorso con una negazione, con un giudizio , non si va da nessuna parte
te lo dice uno che quando parla inizia spesso con una negazione o con una critica pertanto predico bene e ......
cerca di togliere questa parola dal tuo dire , quando parli con loro, non ottieni nulla, crei solo sensi di colpa
x mantenere buone relazioni con tutti figli compresi, mai iniziare un discorso con una negazione, con un giudizio , non si va da nessuna parte
te lo dice uno che quando parla inizia spesso con una negazione o con una critica pertanto predico bene e ......
lester- Pirata da oltre un anno
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Numero di messaggi : 1383
Età : 66
Data d'iscrizione : 21.03.08
Re: l'impegno
Veramente dicevo le stesse cose.....Odio l'espressione "sacrificio".
Per il resto ha ragione il tuo prof: questo post hai iniziato con una negazione e con una critica....!! :salute:
Per il resto ha ragione il tuo prof: questo post hai iniziato con una negazione e con una critica....!! :salute:
Agika-
Numero di messaggi : 1185
Età : 71
Data d'iscrizione : 21.03.08
Re: l'impegno
allora so' fuso!!!!!!
lester- Pirata da oltre un anno
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Numero di messaggi : 1383
Età : 66
Data d'iscrizione : 21.03.08
Re: l'impegno
:salute:
Baci, abbracci
Baci, abbracci
Agika-
Numero di messaggi : 1185
Età : 71
Data d'iscrizione : 21.03.08
Re: l'impegno
Forte questo argomento a due, mi piace e mi son divertito a leggervi.
Adesso la mia:
L'impegno è uno sforzo, una fatica. E' un'attività fisica, intelletuale, emotiva... che ci avvicina o ci porta a raggiungere un'obbiettivo.
L'impegno, di per se, non è sacrificio, semmai il sacrificio stà nelle negazioni (anche di affetti) che ci imponiamo per non distrarci dall'obbiettivo.
Ecco, le negazioni, le privazioni, il non fare o non dire, questi sono i sacrivici che il dovere ci impone per raggiungere l'obbiettivo prefissato, in ragione, anche, di un impegno già profuso.
Ritornando all'impegno che, ripeto, è uno sforzo, questo può essere misurato, può essere pesato in ragione di quanto avvertimo la fatica che stiamo compiendo.
Sicuramente, Agi, leggere un libro, per te è una cosa bella. Anche se il libro non ti piace, leggerlo non è uno sforzo significativo.
Per un correttore di bozze (mettendosi nei panni di questi) quel tuo piccolo sforzo diventa un'enormità...e rimpiangne il tempo che avrebbe potuto dedicare ad altre cose o altre letture.
quindi lo sforzo è relativo al gusto/attitudini delle persone...è soggettivo.
Lo sforzo di crescere figli....è qualcosa di enorme...relazionato alla durata del "lavoro" ma solo ognuno di noi ha la misura del suo sacrificio.
Ho sentito parlare genitori che entusiasti raccontano delle loro notti insonni perchè i figlio gli dormivano in braccio...eppure erano felici quando raccontavano. Oppore ho sentito di donne che rimpiangevano il fisico di qualche anno prima della gravidanza o uomini che non hanno più tempo per vedere la partita...
Insomma ...ognuno di noi ha il suo fardello...l'importante è saperlo portare e svuotarlo, di tanto in tanto, prima che diventi troppo pesante per le nostre possibilità.
Adesso la mia:
L'impegno è uno sforzo, una fatica. E' un'attività fisica, intelletuale, emotiva... che ci avvicina o ci porta a raggiungere un'obbiettivo.
L'impegno, di per se, non è sacrificio, semmai il sacrificio stà nelle negazioni (anche di affetti) che ci imponiamo per non distrarci dall'obbiettivo.
Ecco, le negazioni, le privazioni, il non fare o non dire, questi sono i sacrivici che il dovere ci impone per raggiungere l'obbiettivo prefissato, in ragione, anche, di un impegno già profuso.
Ritornando all'impegno che, ripeto, è uno sforzo, questo può essere misurato, può essere pesato in ragione di quanto avvertimo la fatica che stiamo compiendo.
Sicuramente, Agi, leggere un libro, per te è una cosa bella. Anche se il libro non ti piace, leggerlo non è uno sforzo significativo.
Per un correttore di bozze (mettendosi nei panni di questi) quel tuo piccolo sforzo diventa un'enormità...e rimpiangne il tempo che avrebbe potuto dedicare ad altre cose o altre letture.
quindi lo sforzo è relativo al gusto/attitudini delle persone...è soggettivo.
Lo sforzo di crescere figli....è qualcosa di enorme...relazionato alla durata del "lavoro" ma solo ognuno di noi ha la misura del suo sacrificio.
Ho sentito parlare genitori che entusiasti raccontano delle loro notti insonni perchè i figlio gli dormivano in braccio...eppure erano felici quando raccontavano. Oppore ho sentito di donne che rimpiangevano il fisico di qualche anno prima della gravidanza o uomini che non hanno più tempo per vedere la partita...
Insomma ...ognuno di noi ha il suo fardello...l'importante è saperlo portare e svuotarlo, di tanto in tanto, prima che diventi troppo pesante per le nostre possibilità.
nastoria- Pirata da oltre un anno
-
Numero di messaggi : 321
Età : 55
Data d'iscrizione : 19.02.08
sentire l'impegno
Guarda mi accontenterei già che lo si sentisse "l'impegno" perchè trovo che sia qualcosa in via di estinzione...pensa un po' che pure a "chi l'ha visto?" non hanno potuto fare un appello perchè non sono riusciti a ricostruirne le caratteristiche nemmeno con l'elaborazione al computer!!!! Scherzi a parte io sento l'impegno nella mia vita come qualcosa che dà senso , dà direzione alle mie azioni nel lavoro, in casa, nelle relazioni e non mi pesa per niente perchè per fortuna in ognuno di questi campi l'ho scelto...magari pesa di più quando l'impegno è imposto perchè limita il senso di libertà...
cmq bella discussione questa!!!!
cmq bella discussione questa!!!!
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