Il giorno della memoria

Allego la lettera di un ebreo polacco che esprime esattamente ciò che penso rispetto allaShoa e la questione palestinese:

"Michael Warschawski, Alternative Information Center (AIC)>> Jan 24, 2009>> Assolutamente No! Non nel loro nome, Non nel nostro.> Ehud Barak, Tzipi Livni, Gabi Ashkenazi e Ehud Olmert--non osate mostrare la faccia durante una ceremonia per commemorare gli eroi del ghetto di Varsavia, Lublin, Vilna o Kishinev. E neanche voi dirigenti di Peace Now, per cui la pace significa la pacificazione della resistenza palestinese, con ogni mezzo, incluso la distruzione di un popolo. Se ci sono, io stesso faro' il possiblile per espellervi da questi eventi, perche la vostra presenza sarebbe un sacrilegio immenso.>>> Non nei loro nomi>> Non avete diritto di parlare in nome dei martiri del nostro popolo. Voi non siete Anna Frank del lager di Bergen Belsen, ma invece Hans Frank, il generale tesdesco che agi' per affamare e distruggere gli ebrei di Polonia.> Non rappresentate nessuna continuita' con il ghetto di Varsavia, perche oggi il ghetto e' qui davanti a voi, i l bersaglio dei vostri carri armati e la vostra artiglieria, e si chiama Gaza. Gaza, che voi avete deciso di eliminare dalla carta, come il generale Frank voleva eliminare il ghetto. Ma a differenza dei ghetti di Polonia e Bielorussia, dove gli ebrei sono stati abbandonati da quasi tutti, Gaza non sara' eliminata perche millioni di uomini e donne da tutto il mondo stanno costruendo uno scudo umano potente che porta due parole: Mai Piu'> Not in Our Name!>> Insieme a decine di migliaia di ebrei dal Canada alla Gran Bretagna, dall' Australia alla Germania, vi avvertiamo: non osate parlare a nome nostro perche vi perseguiremo anche, se necessaro, all'inferno dei criminali di guerra, e ricacceremo le vostre parole giù per le vostre gole, fino a farvi chiedere perdono per averci coinvolto nei vostri crimini. Noi, e non voi, siamo i figli di Mala Zimetbaum e Marek Edelman, di Mordechai Anilevicz e Stephane Hessel, e portiamo il loro messaggio all'umanita' per tutelare la resistenza di Gaza: "Lottiamo per la nostra liberta' e la vostra, per il nostro orgoglio e il vostro, per la nostra dignita' umana, sociale, e nazionale e la vostra" (Appello dal Ghetto al mondo, Pasqua, 1943)>> Ma per voi, i leaders di Israele, "liberta" e' una parola sporca. Non avete nessun orgoglio e non capite il significato della dignita' umana.>Noi non siamo "un'altra voce ebrea", ma invece l'unica voce ebrea capace di parlare a nome dei martiri torturati del popolo ebreo. La vostra voce e' nient'altro che i vecchi clamori bestiali degli assassini dei nostri antenati."

Gaza...Israele....Serbia....Croazia...Cecenia...Iraq....Etiopia....e tante altre nazioni coinvolte, sterminate, martoriate dalla "guerra" in nome di una religione,di una razza,di un confine, addiritttura della pace..quante motivazioni diverse ma il mezzo e il motivo è sempre uguale...GUERRA PER TUTELARE INTERESSI ECONOMICI E POLITICI...in cui c'è sempre l'oppressore e l'oppresso....una classe forte militarmente, su un'altra classe numerosa ma debole nella coscienza.
Ricordo quando ero alle elementari e mi fu imposta la visione di un documentario e mi sconvolse la montagna umana di corpi ammassati, l'uno sull'altro, ancora vivi... e mi chiedevo il motivo di questa orribile visione se non per farmi vivere il terrore e la paura.....la paura di cio' che l'uomo puo' arrivare a fare della vita umana....eppure a me insegnavano l'amore, la compassione,la carita',la fratellanza,l'unicita' dell'essere umano senza distinzioni nè di razza nè di colore......A quale scuola, a quali genitori essi appartenevano per essere cosi' brutali?!?
Ma la loro è lucida pazzia? E' il programma di un potere, che ha come necessita' la distruzione di tutto cio' che impedisce il raggiungimento dei loro interessi?
La paura della mia debolezza mi ha lasciata inorridita davanti allo schermo, e mi sento inerme quando leggo delle guerre che ancor oggi sono in corso. La mia convinzione della necessita' della pace, la mia indignazione per la guerra, la mia solidarieta' nelle parole non son bastate per fermare quest'orrore e allora dov'è che ho sbagliato se non nella mira al bersaglio giusto?



Agi non posso fare a meno di ricercare le cause piu' che subire la causa stessa.